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Intervento della nutrigenetica sulla longevità del nostro Dna

il DNA è una molecola abbastanza grande, vediamo cosa comprende: avete presente un alfabeto? Ecco, paragoniamo i geni alle lettere di un alfabeto biologico, contenente lettere chimiche con numeri costituiti da due filamenti. Se il DNA può essere visto come una lunga sequenza di lettere stampate su un libro, possiamo considerare i geni come le parole di senso compiuto. Ogni gene, contiene le istruzioni per fabbricare una particolare proteina, che servirà a dare avvio allo sviluppo di tipo organizzativo e riproduttivo di tutte le forme viventi. 

L’1% dei nostri geni ha leggere variazioni (SNP) dette mutazioni su un filamento (eterozigosi) oppure su entrambi (omozigosi).

Nutrigenetica e longevità

Patogenesi dell’insufficienza micro nutrizionale.

La stragrande maggioranza dei cibi raffinati e processati a base di farine di grano non apportano i micronutrienti come i folati. Oggi se non è possibile adottare una dieta più ricca di cereali integrali in chicchi come miglio, amaranto, quinoa, grano saraceno e verdure a foglia verdi è possibile assumerli tramite l’ausilio di integratori alimentari che hanno il compito solo di fornire gli apporti necessari insufficienti che non è capace di apportare la Western Diet (dieta occidentale). Questi integratori, prodotti da molte aziende, possono avere nomi differenti avendo anche sempre gli stessi ingredienti come: Glutatione, Co-Q10, Vit. A, E, C, Carotenoidi, Acido lipoico, Selenio, Zinco, Rame, Betaina e così molti si possono trovare anche in natura, come le piante officinali come Astragalo membranaceus  e le alghe e Spiruina platensis.

Come intervenire:

Il consiglio è valutare, con un terapeuta, un’alimentazione Detox sulla base della genetica nutrizionale Nutrigenomica che ci permette di identificare i geni mutati più importanti che spiegheremo nei capitoli successivi. Il gene MTHFR nel ruolo della rischio dei problemi a livello cardiovascolare, il (Dq2/8) che ci permette di riconoscere la nostre capacità organiche nel digerire il glutine, (LCT) il lattosio nei latticini, EPHX1  le caseine dei formaggi, FTO che ci predispone ad una maggior rischio della obesità, CEPT al rischio della maggiore neuro-infiammazione. Sulla base di questi dati è possibile adottare una alimentazione preventiva.
Inoltre alcuni valori del sangue, come i livelli di Omocisteina, Folato (B9), B12, B6, B2, D-Dimero, Proteina C, Proteina S, Zonulina possono dare un chiaro punto della situazione attuale e gestire al come intervenire.

Bibilografia:

  1. Al-janabi, A.M., Al-Khafaji, S.M. & Faris, S.A. Association of methyltetrahydrofolate reductase gene mutation, homocysteine level with semen quality of Iraqi infertile males. Egypt J Med Hum Genet 23, 51 (2022). https://doi.org/10.1186/s43042-022-00278-w
  2. Slooter AJ, Rosendaal FR, Tanis BC, Kemmeren JM, van der Graaf Y, Algra A. Prothrombotic conditions, oral contraceptives, and the risk of ischemic stroke. J Thromb Haemost. 2005 Jun;3(6):1213-7. doi: 10.1111/j.1538-7836.2005.01442.x. PMID: 15946211.
  3. Lenicek krleza J, Jakovljevic G, Bronic A, et al. Contraception-related deep venous thrombosis and pulmonary embolism in a 17-Year-old girl heterozygous for factor V leiden, prothrombin G20210A mutation, MTHFR C677T and homozygous for PAI-1 mutation: report of a family with multiple genetic risk factors and review of the literature. Pathophysiol Haemost Thromb. 2010;37(1):24-9.
  4. Bezold G, Lange M, Peter RU. Homozygous methylenetetrahydrofolate reductase C677T mutation and male infertility. N Engl J Med. 2001;344(15):1172-3.

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