Nutrizione e oncologia: oltre la dieta, verso una cura integrata.

Nel percorso oncologico, l’alimentazione assume un ruolo fondamentale non solo nel mantenere lo stato nutrizionale, ma anche nel sostenere il corpo durante le terapie, migliorare la tolleranza ai trattamenti e ridurre gli effetti collaterali. Un’alimentazione adeguata può aiutare a rinforzare le difese immunitarie e contribuire a una migliore risposta terapeutica.

A – Alimenti sani e variati

Una dieta equilibrata, basata su alimenti freschi e naturali, è essenziale. Frutta, verdura di stagione, cereali integrali, legumi e pesce dovrebbero essere presenti ogni giorno. È bene limitare il consumo di carni rosse, salumi, alimenti industriali e bevande zuccherate. In particolare, la dieta mediterranea è considerata un modello protettivo, grazie al suo apporto di fibre, antiossidanti e grassi “buoni” come quelli dell’olio extravergine d’oliva.

B – Bilanciare il peso corporeo

Durante le terapie oncologiche possono verificarsi cali di peso, perdita dell’appetito o difficoltà digestive. In questi casi è utile suddividere l’alimentazione in pasti piccoli e frequenti, scegliendo cibi nutrienti e facilmente digeribili, come zuppe, purè, pesce al vapore o frullati arricchiti. Se si avverte sazietà precoce, è meglio consumare cibi concentrati in calorie e proteine in piccole quantità, ma più volte al giorno.

C – Controllare gli effetti dell’istamina durante la chemioterapia

La chemioterapia può stimolare nel corpo un aumento dell’istamina, una sostanza legata ai processi infiammatori e alle reazioni allergiche. Questo può provocare sintomi come prurito, sfoghi cutanei, diarrea, tachicardia o, nei casi più gravi, difficoltà respiratorie. Per questo, è importante limitare l’accumulo di istamina, soprattutto nei periodi più intensi del trattamento.

Istamina: cos’è e perché ci interessa in oncologia.

L’istamina può essere prodotta naturalmente dal nostro corpo (soprattutto dai mastociti, cellule del sistema immunitario), ma può anche entrare con gli alimenti, soprattutto quelli fermentati, conservati o stagionati. Alcuni farmaci, inclusi alcuni chemioterapici, possono anch’essi stimolarne la produzione.

I principali recettori dell’istamina:

  • H1: coinvolti nelle reazioni allergiche (es. eritemi, orticaria);
  • H2: regolano la secrezione gastrica e possono influenzare la digestione;
  • H3: agiscono nel sistema nervoso;
  • H4: attivi nelle risposte infiammatorie dell’organismo.

Cosa può aumentare i livelli di istamina?

  • Farmaci (inclusi alcuni chemioterapici)
  • Alimenti ricchi di istamina o che la favoriscono: crauti, salumi, vino, birra, aceto, pomodori, melanzane, banane, kiwi
  • Fattori genetici: alcune persone hanno una minor attività dell’enzima DAO, responsabile di eliminare l’istamina in eccesso
  • Alterazioni del microbiota intestinale: durante la chemioterapia, la flora batterica può impoverirsi, riducendo la capacità del corpo di gestire l’istamina

Strategie alimentari per proteggere l’intestino e ridurre l’istamina.

Da limitare:

  • Cibi fermentati o stagionati ad alto contenuto di istamina
  • Cibi contenenti lattosio e glutine, se irritanti o mal tollerati

Da favorire:

  • Acqua e liquidi: mantengono idratata la mucosa intestinale
  • Cotture leggere a bassa temperatura: rendono le proteine più digeribili, utili in caso di nausea o difficoltà digestive
  • Probiotici: aiutano a rinforzare la flora intestinale e proteggono la barriera intestinale
  • Vitamine antiossidanti (come la vitamina C, E e A): supportano la rigenerazione dei tessuti e proteggono le cellule dallo stress ossidativo

Una visione integrata per il benessere del paziente.

L’integrazione tra alimentazione, salute intestinale e controllo dell’infiammazione può diventare un alleato prezioso nel percorso oncologico. Migliorare l’alimentazione significa non solo nutrire il corpo, ma favorire una migliore tolleranza alle terapie, ridurre il rischio di complicanze e potenzialmente limitare le recidive. Una dieta adattata, supportata da professionisti, può contribuire a restituire centralità al paziente, con un approccio davvero completo alla cura.