Come sta la nostra barriera intestinale? Chiediamolo ai MARKER!

La barriera intestinale non è solo una semplice membrana fisica che permette l’assorbimento dei nutrienti, ma anche un difensore attivo contro agenti esterni. Composta da cellule epiteliali e immunitarie. Influenzata dal microbiota intestinale, questa barriera può essere compromessa da agenti patogeni, xenobiotici, dieta, stile di vita, e la genetica individuale: questi sono i fattori che possono contribuire all’alterazione della barriera intestinale che, se non trattati, possono portare a vere e proprie patologie.

L’introduzione nella dieta di cibi ad alto contenuto di amidi e zuccheri, soprattutto quelli trasformati (“cibi processati”), predispone allo sviluppo della disbiosi intestinale. Questa condizione contribuisce al danneggiamento della mucosa intestinale, aumentando la sua permeabilità e facilitando l’aggressione da parte di patogeni. Di conseguenza, si amplificano i fattori che contribuiscono a molte patologie autoimmuni, come le malattie infiammatorie intestinali, la tiroidite di Hashimoto, l’artrite reumatoide, la psoriasi e molte altre ancora.

Ma le implicazioni non finiscono qui!

La connessione tra intestino e cervello, conosciuta come asse intestino-cervello, significa che un microbiota intestinale alterato può influire negativamente anche sulla nostra funzione cerebrale e sul benessere emotivo.

Per fortuna la scienza è in continua evoluzione!

Esistono dei MARKER BIOLOGICI che possono valutare lo stato della barriera intestinale, permettendo di attuare interventi nutrizionali e protocolli con fermenti lattici benefici, resistenti agli antibiotici, che possono aderire più facilmente e rapidamente alla mucosa intestinale. Questi interventi facilitano il processo riparativo della degenerazione del tessuto, ripristinano la chiusura delle giunzioni serrate e riducono la permeabilità intestinale. Questo contribuisce alla riformazione del muco che ci protegge dalle specie batteriche patogene.

In collaborazione con l’Azienda Plus Nutre S.R.L. sto studiando un kit prelievo/test che possa racchiudere questi marker per poter valutare il benessere intestinale.

In questo articolo, esploreremo i primi quattro indicatori essenziali che rilevano la permeabilità e disbiosi intestinale.

MICETI E PARASSITI NELLE FECI

Indicatore:
La loro presenza è indicativa di infezione intestinale e può indicare una disbiosi in atto.


I miceti come Candida (albicans, parapsilosis e glabrata), insieme ad Aspergillus, Fusarium e Penicillium, potrebbero essere indizi di un intestino troppo permeabile che sta perdendo la lotta nel mantenere l’equilibrio immunitario, permettendo a questi funghi di prosperare, talvolta manifestandosi anche sulla pelle con dermatiti e orticarie. Parassiti come E. coli, Salmonella e Giardia lamblia possono causare fastidiosi problemi gastrointestinali come diarrea, crampi addominali, febbre e nausea.

E.Coli inoltre è il principale ospite indesiderato che causa cistiti: spostandosi dall’intestino verso le vie urinarie (ricordiamo che sono collegate), infesta la zona della vescica provocando i tipici disturbi (dolore nella minzione, bruciore…).

Se la barriera intestinale è fondamentale, non è da meno quella microbiologica. I Bifidobatteri e i Lattobacilli sono veri e propri nemici naturali di queste specie infestanti, poiché non solo producono sostanze antimicrobiche ma promuovono anche la salute dell’epitelio intestinale e dei microvilli.

Ma come possiamo ripristinare questo equilibrio microbico cruciale?
La Candida si nutre quasi esclusivamente di zuccheri e di carboidrati raffinati: evita quindi cibi industriali, prodotti caseari e tutti quelli ricchi di lieviti.
Inoltre, l’integrazione di alimenti prebiotici nella nostra dieta è fondamentale, poiché favoriscono la crescita e l’attività delle specie batteriche benefiche e possiedono attività antibatteriche. Qualche esempio: cipolla e aglio…su tutti!

ZONULINA E CALPROTECTINA SU FECI

Indicatori:

  • ZONULINA FECALE: Livelli superiori a 60 ng/mL indicano una aumentata permeabilità intestinale;
  • CALPROTECTINA FECALE: Valori tra 50-200 µg/g infiammazione intestinale lieve;
    Valori > 200 µg/g indicano una significativa infiammazione intestinale.

Calprotectina e Zonulina sono marcatori rispettivamente di infiammazione intestinale e permeabilità della barriera. Si può dire che sono i più specifici se soffriamo di dolori addominali, stipsi o diarrea, difficoltà digestive e gas eccessivo.

Conosciamoli meglio:

  • La Calprotectina è la sentinella dell’intestino, una proteina che viene rilasciata dai globuli bianchi quando arriva una infiammazione intestinale. E’ il primo segnale che indica che qualcosa non va con il nostro sistema digestivo.
  • La Zonulina è un ormone prodotto dalle cellule intestinali, il suo compito è proprio quello di fare da “portinaio” dell’intestino ovvero di decidere quando aumentare o meno la permeabilità. Valori alti di Zonulina indicano una minore efficienza di regolazione della barriera.

In entrambi i casi, il Morbo di Crohn, la sindrome dell’intestino irritabile (IBS), le malattie infiammatorie intestinali (IBD), la sindrome dell’intestino permeabile (Leaky Gut), e le difficoltà nella digestione del glutine possono essere disturbi interconnessi.

Fondamentale il ripristino della mucosa intestinale e della flora batterica intestinale: prova con alimenti ad azione detossificante come broccoli, carciofi e sedano; ad azione antinfiammatoria come l’olio EVO o di lino e pesce ricco di grassi sani come gli omega-3 (triglia, orata, spigola) ed infine probiotici (tempeh, topinambur, kefir).

Nel prossimo articolo tratterò Elastasi pancreatica, Indolo e Scatolo!

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

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