Prima di esplorare i geni più rilevanti coinvolti nella predisposizione all’ipercolesterolemia, all’obesità e al diabete, è importante effettuare una premessa fondamentale:
Grassi saturi e grassi trans: i maggiori rischi per la salute.
Molti individui considerano i cibi grassi dannosi per la salute, e sebbene ciò sia in parte vero, non tutti i grassi sono uguali. Tra quelli che presentano maggiori rischi ci sono gli acidi grassi saturi, prevalenti nelle carni, e gli acidi grassi trans, i quali derivano da processi industriali di idrogenazione delle molecole presenti negli oli. Questa trasformazione converte gli acidi grassi trans in forma solida, come avvenuto ad esempio con la margarina, popolare negli anni ’80. Le margarine rappresentano emulsioni stabili di grassi di origine animale o vegetale. Sono differenti dal burro e dal grasso di maiale, vincolate da leggi che ne limitano l’acidità libera a meno dell’1%. Inoltre, devono evitare coloranti vietati e conservanti dannosi per la salute.
L’industria alimentare ha spesso cercato di dimostrare scientificamente che il burro è pericoloso poiché innalza il colesterolo, mentre la margarina, derivata da oli vegetali, sarebbe meno dannosa.
Tuttavia, i grassi idrogenati, come quelli presenti nelle margarine, possono rivelarsi altrettanto dannosi per il sistema digestivo.
Questi grassi non vengono metabolizzati dal nostro organismo e quindi possono incidere molto sulla nostra salute.
È altresì importante considerare che ognuno di noi eredita una specifica capacità metabolica genetica per trasformare i grassi in energia o depositarli come tessuto adiposo. La genetica svolge un ruolo cruciale in questa dinamica.
I geni possono presentare varianti polimorfiche, note come SNPs (Single Nucleotide Polymorphisms) – ne parlo qui (https://nutrizionistarinaldi.it/category/nutrigenetica/)-, che influenzano l’attività metabolica e sono associati alla predisposizione a determinate patologie.
Pertanto, oltre a considerare quali tipi di grassi introdurre nella dieta, è anche vero che noi tutti abbiamo un metabolismo diverso nel metabolizzare i grassi, chi li elimina più facilmente dalle proprie riserve (tessuto adiposo) in maniera efficiente, chi invece ha più difficoltà, accumulandolo a livello corporeo.
Oggi è possibile identificare quali sono i nutrienti più importanti da introdurre nella dieta per dirigere al meglio in nostro metabolismo lipidico e proteggerci da: ipercolesterolemia, l’obesità e ipertensione.
Focus geni:
– APO3 che si collega al rischio di avere maggiore insorgenza alla ipercolesterolemia;
– LEP che si collega ad iperfagia e infiammazione tissutale;
– FTO che si collega al rischio di avere maggiore insorgenza all’obesità.